Sorto sulle sponde del fiume Oglio, all’interno del Parco Nazionale dell’Adamello, tra romantiche colline e boschi incontaminati, il piccolo borgo di Breno, in Valcamonica, è un vivace centro culturale dalla lunga memoria storica, artistica e architettonica.
Il Castello di Breno
La fortezza, costruita a ridosso della roccia sporgente a strapiombo sul vicino fiume, a difesa della cittadina, è una delle più grandi della zona e per secoli ha svolto il ruolo di baluardo per via della posizione privilegiata, dominante sulle valli. Pur nascendo come complesso di torri e palazzi, assume la funzione di roccaforte già dal XV secolo, lasciando in eredità una vasta cinta muraria, le due torri maggiori e quella posta a protezione dell’ingresso. A ridosso del castello sono inoltre emerse nel tempo testimonianze di diversi insediamenti preistorici risalenti al 4000 a.C., cui si aggiungono ritrovamenti dell’Età del Rame e alcuni manufatti e resti della fine del Paleolitico.
Il Santuario di Minerva
A Spinera di Breno sorge uno dei più magnifici parchi archeologici della Valle Camonica. Eretto sui resti di un preesistente luogo di culto delle acque indigeno costruito tra la sponda orientale del fiume e le sorgenti naturali che sgorgano dalla roccia, l’imponente tempio di epoca Flavia dedicato a Minerva mostra la struttura tipica dei santuari italici. Composto di una parte anteriore aperta, probabilmente con colonnato, ed una posteriore chiusa, l’edificio ospitava in una nicchia la statua della dea venerata nel luogo e vantava, prima di essere distrutto da un incendio nel V secolo d.C., preziosi pavimenti a mosaico e affreschi a decorazione delle pareti. Il forte legame con il culto delle acque e delle loro proprietà benefiche e propiziatorie era inoltre rivangato dalle numerose vasche e fontane che completavano l’edificio.
Il Museo Camuno
Ospitato dal quattrocentesco Palazzo della Cultura, il CaMus s’inserisce in pieno centro storico e accoglie tra i suoi manufatti testimonianze di diverse epoche del passato, coprendo un vasto periodo storico che va dalla preistoria alla prima metà del ‘900. Sculture, reperti archeologici, dipinti, arredi e arti applicate: il museo raccoglie un patrimonio più unico che raro, tra cui spiccano, in particolare, la Crocifissione del Romanino, la Deposizione di Calisto Piazza nonché la sua incisione dorata su legno Paliotto con Santi.
Villa Gheza
Colpisce l’occhio lo splendido edificio in stile arabo che spicca al centro di Breno. Costruita negli anni ’20 e definita a posteriori “Voglia di oriente”, Villa Gheza è frutto di un interesse spassionato per quell’Oriente che si andava all’epoca insinuando nell’immaginario collettivo. La villa mostra inoltre preziosi elementi di lusso, lavorati artigianalmente, che portarono la gente del luogo, in tempo di crisi, ad accusare l’avvocato Gheza di spreco edilizio, tanto da spingerlo ad incidere la scritta: “La gente dice…Che cosa dice? Lascia che dica!”
Il Museo Nostalgia Club
Il museo, unico nel suo genere in tutta la provincia di Brescia, è divenuto col tempo punto di ritrovo per appassionati e collezionisti, veri fautori dell’esposizione, che mettono a disposizione dei visitatori le proprie auto e moto d’epoca, dagli anni ’30 agli anni ’70. Un’iniziativa nata dal basso per condividere il gusto del vintage automobilistico, preservarne la memoria storica e tramandarne le evoluzioni ingegneristiche, nel segno del ricordo.
Il Teatro delle Ali
Inaugurato nel 2011 e gestito dall’associazione culturale “La Fucina”, il teatro ospita rappresentazioni di ogni genere, dal teatro di prosa alle commedie dialettali, passando per gli spettacoli dedicati ai bambini, il circo contemporaneo, performance di danza da tutto il mondo e musica lirica, sacra o contemporanea. Il tutto reso possibile anche grazie alla collaborazione con l’Accademia Arte e Vita e alle produzioni comuni. A completare l’esperienza è il Caffè del Teatro, intimo luogo d’incontro per gli amanti del teatro nonché sede a sua volta di mostre, concerti e incontri spesso legati al territorio.
La Chiesa di S. Antonio
Raro esempio di architettura neogotica camuna, la costruzione trecentesca colpisce per l’intimità che emana già dallo splendido ingresso in arenaria rossa. Inserita nell’omonima piazzetta, spesso sede di spettacoli folcloristici e eventi locali, la chiesa ospita inoltre un patrimonio artistico di grande valore, a partire dai celebri affreschi cinquecenteschi di Gerolamo Romanino nel presbiterio, nei quali l’artista sembra raggiungere l’apice del suo espressivismo drammatico; la Madonna con Santi nella pala dell’altare di Callisto Piazza e i dipinti sulla navata recentemente restaurate, attribuiti alla scuola di Giovan Pietro da Cemmo.
La chiesetta di S. Valentino
Costruita sulle rovine romane di una preesistente costruzione in cima al colle che domina Breno, la chiesetta si fa notare già dal bel portico rinascimentale con colonne in arenaria rossa. Al suo interno, una raccolta di affreschi cinquecenteschi ad opera del Maestro di Nave e un affascinante altare in legno dorato nel ‘700, che racchiude anche uno stupendo dipinto ad olio del cremonese Altobello Melone.
Da visitare anche il Rifugio Antiareo, memoria storica della seconda guerra mondiale, oggi sede di eventi e manifestazioni, raggiungibile a piedi dal centro del paese attraverso vicolo Orti e visitabile su richiesta tramite la Pro Loco di Breno.
Tradizioni culturali
La Festa Patronale di San Valentino, cui è associato il tradizionale omonimo Premio Letterario, quest’anno sul tema “Amore è… una lettera da o per il fronte”, dedicato alle celebrazioni del centenario dall’inizio della Grande Guerra.
Il Maggio Brenese, manifestazione annuale che si svolge in piazza S. Antonio, in pieno centro storico, con dieci giorni di eventi, spettacoli e mostre d’arte, tra cui il prestigioso Premio d’Arte Città di Breno. Da non perdere il tipico spiedo bresciano preparato e servito tra i vicoli di Breno durante i giorni di festa, nonché la “Classica”, l’ormai tradizionale mostra d’auto e moto d’epoca.
Il Ferragosto Brenese, i cui festeggiamenti si svolgono per le prime due settimane di Agosto, durante le quali il Castello di Breno resta aperto al pubblico, mentre in piazza Mercato, vero fulcro della festa, si svolgono i concerti, gli eventi culturali e tutte le manifestazioni previste di anno in anno. La notte di ferragosto, poi, si festeggia con i tradizionali fuochi d’artificio, cui il castello fa da affascinante sfondo. Da non perdere la suggestiva rievocazione storica in costume “Camunerie”.
Enogastronomia locale
I “Caicc“, grossi ravioli da condire con formaggio locale, burro e salvia
Il “Salam de Brè“, salsiccia di castrato, prodotta localmente , dal sapore particolare
La Spongada, focaccia tipica a metà tra dolce e salato
La fèra de la Spongada
La sagra del dolce tipico camuno si svolge ogni Domenica delle Palme. La spongada, infatti, viene tradizionalmente preparata nel periodo pasquale, seppur con una particolarità: a Breno, infatti, il dolce-non-dolce viene spesso associato al salame locale, quasi come una focaccia. Durante la fiera si svolge inoltre il concorso culinario della “spongada d’oro de Bre”, durante il quale i pasticceri amatoriali del paese si sfidano alla preparazione della spongada seguendo i più rigidi criteri così come tramandati per preservarne la tradizione.