Piccolo comune della Valcamonica inserito tra I Borghi Più Belli d’Italia, Bienno deve l’origine del proprio nome all’antica tradizione nella forgiatura del ferro, da cui è storicamente segnato. Il termine Buennum, da cui deriva Bienno, significa infatti “Torrente delle miniere”, chiaro riferimento ai metodi di lavorazione e produzione del ferro, alimentati dalla forza motrice delle abbondanti fonti d’acqua e dal combustibile fornito dai folti boschi circostanti.
Il borgo medioevale
Anche l’architettura e l’urbanistica bel borgo testimoniano questa forte tradizione produttiva, detta in gergo “Ferrarezza”. Il centro storico di Bienno è il risultato di un sovrapporsi armonico di epoche diverse, un vero e proprio monumento a cielo aperto in cui medioevo e rinascimento si fondono in un patrimonio fatto di elementi popolari e nobiliari: stretti e caratteristici vicoli, detti “tresendei”, pittoreschi canali, cortili anche coperti, scalinate e botteghe artigiane affiancano sontuosi palazzi e opere architettoniche di notevole valore e ricchi di arte che, con le loro mura, le torri, i portali in granito e arenaria, i fregi, i capitelli e gli stemmi delle famiglie nobiliari qui stabilitesi nel corso del tempo compongono l’eredità di questo borgo senza tempo dagli scorci suggestivi.
Casa Valiga
L’edificio rinascimentale è caratterizzato dalle pareti affrescate, rappresentanti il Trionfo dell’Amore, della Pudicizia (o Castità), del Tempo e dell’Eternità (o Divinità), scene tratte dal primo canto dell’Inferno di Dante Alighieri e dai Trionfi del Petrarca. Anche il soffitto ligneo offre una serie di notevoli ritratti e stemmi. Proprio grazie a questa ricchezza artistica il palazzo è stato selezionato per diventare Casa degli Artisti di Bienno, oggi luogo di ritrovo per artisti di passaggio in Valle Camonica e per l’esposizione temporanea delle loro opere o spazio a disposizione per l’organizzazione di laboratori, corsi e convegni.
Il Vaso Re
Il canale artificiale che attraversa il paese alimenta le numerose fucine di Bienno, antichi edifici in pietra dai caratteristici tetti in legno con vaste aperture con abbaini e pavimentazioni in terra battuta all’interno dei quali veniva originariamente prodotto il ferro. Al loro interno è possibile ammirare i magli medievali, imponenti martelli attivati dalla forza motrice dell’acqua del Vaso Re che battono il ferro sull’incudine fissata a terra. Il Vaso Re alimenta anche i mulini quattrocenteschi a ruota idraulica che mettono in moto le macine in granito utilizzate per la produzione artigianale della farina da polenta.
Il Mulino Museo
La tradizione delle tecniche e dei macchinari utilizzati per la lavorazione del ferro e per la produzione della farina è custodita nel museo etnografico seicentesco adiacente al Vaso Re, raggiungibile tramite la suggestiva scalinata in selciato di via Ripa. Questo museo dalle pareti annerite dal fumo ospita tutti gli attrezzi storicamente utilizzati nella produzione artigianale locale, tra cui il forno costantemente ravvivato dal soffio d’aria appositamente predisposto e la grande ruota esterna alimentata dal Vaso Re. Il museo custodisce inoltre un’interessante raccolta di antichi minerali estratti nella zona di Bienno.
La Chiesa di Santa Maria Annunziata (o Santa Maria degli Orti)
Risalente al XV secolo, la chiesa mostra alcune caratteristiche tipiche delle pievi rustiche, pur presentando elementi a testimonianza della presenza francescana nel territorio, manifestati dal grande rosone gotico che sovrasta il portale in pietra simona e marmo bianco e i pilastri in pietra a vista sulla facciata a capanna slanciata. Al suo interno la chiesa ospita un ricco patrimonio artistico composto dai dipinti tardo quattrocenteschi di G. Pietro da Cemmo presenti nelle volte della navata e nella parte bassa dell’arco santo, dalle Storie della Vergine tratte dai Vangeli apocrifi (1540) del Romanino nel presbiterio e dall’Annunciazione della pala dell’altare (1632) ad opera di Mauro della Rovere, conosciuto come Fiamminghino.
ll Colle di Cristo Re (o complesso di Santa Maria Maddalena)
Il Colle ospita lo splendido monumento a Cristo Re, statua dorata alta complessivamente 12 metri con un’apertura di braccia di 8, realizzata dal darfense Timo Bortolotti nel 1929 in onore dei neo siglati Patti Lateranensi tra lo Stato del Vaticano e il Regno d’Italia ed eretta nel 1931. La statua domina il suggestivo Eremo di San Pietro e Paolo, eretto a picco sulla Valle sui resti di un convento francescano. Nel complesso sorge anche la Chiesa della Maddalena, composta di due cappelle, quella inferiore di Santa Maria e la superiore della Maddalena, che custodisce gli antichi affreschi di Paolo da Cailina (il vecchio) nonché il gruppo ligneo di statue scolpite da Beniamino Simoni nel 1612.
Tradizioni culturali
A febbraio Il Rogo della Matta segna la fine del carnevale e l’inizio della Quaresima con una festa popolare durante la quale viene fatto un fuoco con il tradizionale pupazzo di paglia e cartapesta.
A giugno, invece, la particolare usanza del luogo per le celebrazioni in onore di San Pietro e San Paolo prevede l’inserimento di un albume all’interno di una bottiglia da lasciare all’aria aperta fino al mattino seguente per permettergli di assumere le sembianze, appunto, della barca di San Pietro.
Enogastronomia locale
Il piatto tipico di Bienno sono i Casoncelli, ravioli di dimensioni particolarmente grandi ripieni di lesso o arrosto di carne, salsiccia, pane, formaggio grattugiato, uova, sale e prezzemolo, tradizionalmente conditi con burro fuso e formaggio di produzione locale.
Il dolce biennese per eccellezza è invece la Spongada, una focaccia soffice preparata con farina, uova, burro, zucchero, sale, latte e lievito.
La mostra-mercato Arti & Mestieri
Botteghe aperte, artigiani, antiquari, artisti e spettacoli di strada e concerti popolano il centro storico per la tradizionale mostra-mercato che ogni anno porta nel borgo migliaia di visitatori. Immersa nella suggestiva atmosfera del centro storico, la manifestazione accoglie artisti di ogni genere e tramanda la tradizione produttiva di Bienno attraverso un mercatino dell’artigianato che vede protagonisti la creatività e il recupero dei saperi di un tempo.